8 dicembre 2015 – Pomeriggio di studio a Ravarino
Martedì prossimo 8 dicembre, al pomeriggio, si svolgerà nella Sala Arcadia di Ravarino un interessante incontro volto a conoscere e studiare la figura di Giulio Cesare Fangarezzi, un uomo delle nostre parti vissuto a Bologna tra Risorgimento e Movimento Cattolico. L’occasione si presta anche a radunare tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza delle loro radici accomunati dai cognomi Fangarezzi, Fanfareggi e Fangaresi.
La locandina da noi allestita per l’evento è quella a fianco (chi avesse difficoltà a leggere i numerosi dettagli della locandina può sempre cliccare qui per averla in un formato più grande).
Riceviamo da don Riccardo Fangarezzi, fra i promotori dell’incontro, con lo scopo di aggiungere dettagli sulla manifestazione, le seguenti annotazioni.
Ricorrono quest’anno duecento anni dalla nascita di Giulio Cesare Fangarezzi, che nacque a Stuffione di Ravarino, ma visse e operò a Bologna da cattolico impegnato nelle realtà del tempo. Fu avvocato, ma si dedicò al giornalismo fin dagli anni del movimento politico e culturale che portò ai giorni del 1848, nei quali l’Italia giunse a sfiorare l’Unità nazionale in forma di federazione. Successivamente continuò l’impegno professionale, ecclesiale e giornalistico, facendo parte attiva della cerchia di bolognesi cattolici intransigenti, numerosa e intellettualmente molto vivace, che comprendeva, per esempio, Luigi Frati, direttore della Biblioteca dell’Archiginnasio per lunghi anni, Alfonso Rubbiani, promotore del Comitato per Bologna storico artistica, Giambattista Casoni, anch’egli avvocato e giornalista e fondatore – con altri – dell’Azione (Gioventù) Cattolica e dell’Opera dei Congressi. Diresse periodici bolognesi e fu presidente di associazioni cattoliche anche nazionali. Lo ricorderemo nei suoi luoghi natali con un pomeriggio di studio martedì 8 dicembre, insieme alla moglie Clotilde Bertelli, che fu pianista e compositrice stimata.
In tale occasione vogliamo radunare anche tutte le persone che portano il medesimo cognome. Infatti il modenese è la provincia di maggiore diffusione e la prima attestazione finora qui nota risulta da documenti dell’Archivio Abbaziale di Nonantola nel 1388 proprio a Ravarino, dove perdurò fino alla metà del Novecento. Già almeno dal secolo precedente era attestato nel bolognese. Le varianti del cognome si aggiunsero in secoli recenti.
È prevista la pubblicazione di un volume di atti, le eventuali entrate del quale, coperte le spese, saranno a favore delle chiese di Stuffione e Ravarino, colpite dal terremoto del 2012. All’interno del volume verrà pubblicato l’elenco dei sottoscrittori. Sarà possibile iscrivere il proprio nome e vederlo pubblicato prenotando una copia del volume e versandone in quell’occasione il prezzo scontato.
Questo è l’articolo che la Gazzetta di Modena ha stampato oggi in attesa dell’incontro.
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