La scuola pubblica nel Castello di Nonantola

LA SCUOLA PUBBLICA NEL CASTELLO DI NONANTOLA 

Di Giovanni Maria Sperandini

Presentazione

Il lavoro di ricerca storica oggetto di questa pubblicazione è una meticolosa indagine su uno degli aspetti meno noti della vita quotidiana della comunità nonantolana: la scuola pubblica del castello illustrata dal suo esordio fino all’Unita d’Italia. L’autore ha indagato con costanza sulle istituzioni scolastiche che le diverse amministrazioni comunitarie seppero attivare nel corso di tre secoli e ne ha ricavato un quadro ricco di particolari che la documentazione, elargita con prodigalità da vari archivi, ha consentito di rielaborare. Attraverso un’approfondita analisi dei documenti sono riemerse le vicende, non sempre tranquille, della scuola nonantolana dei secoli scorsi: gli insegnanti reclutati in esclusiva dai quadri ecclesiastici, piani di studio a supporto di un pedagogia condizionata dalla concezione classistica di riservare a pochi eletti la possibilità di fruire della pur precaria opera di alfabetizzazione.

Dal 1544, quando verosimilmente nacque a Nonantola la scuola come istituzione pubblica, la sua storia si dipana senza eccessivi acuti attraverso il XVII ed IL XVIII secolo, caratterizzati dal predominio indiscusso ecclesiastica; poi, dopo la tumultuosa ed innovativa parentesi napoleonica, periodo di catechismi laici e di riforme rimaste quasi sempre allo stato embrionale, si avvia al traguardo dell’Unità d’Italia.

IL 1860 fu il punto di partenza di un processo educativo confortato da concetti pedagogici più aperti e da una fruizione degna di uno Stato finalmente unitario e rispettato nel consenso internazionale. L’opera del prof. Sperandini, che si era già positivamente impegnato in un analogo studio sul comune di Castelfranco Emilia, è valida sia come memoria storica di una comunità che come elemento di riflessione per il futuro. Ciò risulterà utile specie in questo periodo di riforme strutturali e culturali che stanno interessando tutta la scuola italiana.

Dott. Giacomo  Giannuzzi

Provveditore agli Studi di Modena