CATALOGO DELLA CERAMICA CON DECORAZIONE A STAMPIGLIA NELL’EMILIA CENTRO-OCCIDENTALE
Di Diana Neri e presentazione di Luigi Malnati e Venceslas Kruta
Presentazione
Vero cuore dell’Etruria padana, l’Emilia ha avuto uno sviluppo straordinario dagli inizi dell’ultimo millennio a.C. Alla nascita e alla seguente fioritura della civiltà villanoviana dell’era del Ferro, tra il IX e VIII secolo a.C., in quest’epoca ancora molto vicina alle culture transalpine, segue, nell’ultimo quarto dell’VIII secolo a.C., l’impatto di influenze orientali, mediate generalmente dall’Etruria tirrenica, frutto talora anche di probabili contatti diretti con maestranze allogene. Uno degli aspetti più caratteristici di questa cultura orientalizzante, associata a suo tempo al nome della necropoli bolognese Arnoaldi, è la ceramica abbondantemente decorata prima della cottura tramite punzoni figurati o geometrici, deposta in decine di esemplari nelle ricche tombe dell’area bolognese o romagnola, fino a Verucchio dove l’utilizzo di questa tecnica raggiunge una sorta di parossismo barocco. La quantità di questa ceramica nell’area bolognese è tale che non è stata mai oggetto di uno studio sistematico e approfondito, ad eccezione di repertori tematici riassuntivi dei tipi di punzoni più rappresentativi. La situazione dell’Emilia centro –occidentale, tra Bologna e il corso del Po, cioè principalmente l’area delle attuali provincie di Modena e Reggio Emilia, è differente: i siti repertoriati sono nettamente meno numerosi e le ceramiche a decorazione stampigliata più rare. Si tratta tuttavia di una regione molto importante per questa categoria di materiai, poiché aggiunge alle influenze bolognesi quelle toscane e liguri veicolate attraverso l’Appennino e funziona da ponte verso la Transpadana dove la ceramica stampigliata conoscerà una voga notevole in Lombardia e Veneto fino al V secolo a.C. Di là verrà diffusa nei territori transalpini dove costituirà uno degli aspetti più caratteristici della fase iniziale della cultura lateniana dei Celti storici. E’ il caso dell’urna funeraria si San Giovanni in Persiceto che documenta particolarmente bene questo approccio puntuale permettendoci di seguire passo a passo l’esecuzione di un’ornamentazione complessa. Questo metodo potrebbe essere certamente utilizzato con successo sulle ricche ceramiche bolognesi quando diventeranno liberamente accessibili. Il lavoro di rcerca della dottoressa Neri, condotto nel quadro di una tesi dell’Ecole pratique des Hautes études sotto la direzione del sottoscritto e conclusasi con l’ottenimento del diploma, porta quindi un contributo importante alla protostoria dell’Emilia. Infatti, la miglior conoscenza di questo aspetto, fino poco considerato, conferma la conclusione che si può trarre per questo periodo dalla scoperta dei cippi istoriati ed iscritti di Rubiera: l’esistenza di un notevole potenziale archeologico, parzialmente autonomo rispetto a Bologna, che lo spessore dei depositi alluvionali non permette ancora di cogliere nella sua complessità.
Venceslas Kruta
Ordinario di Protostoria dell’Europa
all’Ecole pratique des Hautes études di Parigi
Il Testo
SOMMARIO
Nota dell’autore
Presentazione Luigi Malnati
Presentazione Venceslas Kruta
1. ASPETTI E PROBLEMI GENERALI
a) Introduzione alla ricerca
b) Struttura e finalità della ricerca
c) Storia degli studi
d) Il quadro storico- culturale dell’Emilia occidentale
nel VII secolo a.C.
2. ASPETTI METEDOLOGICI
a) La metedologia adottata
b) Le fasi operative
3. CATALOGO DEI RINVENIMENTI
SCHEDE
4. ANALISI ICONOGRAFICA
a) Descrizione dei motivi iconografici
b) Casi di sintassi decorativa
c) Cronologia
5. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
a) Riflessioni generali
b) Iconografia, tecnica e cronologia
c) Centri produttori nell’Emilia occidentale?
TAVOLE E FOTOGRAFIE
BIBLIOGRAFIA
Caratteristiche
Edito da POLIGRAFICO MUCCHI MODENA – 2007
Formato 21×30
Pagine 160
ISSN – 1743-4387 |
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