Matilde di Canossa col Prof. Paolo Golinelli

Ai Soci e Simpatizzanti in indirizzo del CENTRO STUDI STORICI NONANTOLANI 

Venerdì 4 settembre alle ore 21 riprenderanno gli incontri culturali promossi dalla nostra organizzazione dopo la pausa estiva presso la Sala Verde del Palazzo Abbaziale di Nonantola. La prof.ssa E. Marinelli presenterà le ultime due pubblicazioni  del prof. Golinelli, uscite in quest’anno in cui ricorre il 900-esimo anno dalla morte della Grancontessa presente da protagonista, assieme ai monaci del  nostro Monastero Benedettino, nel periodo della Lotta per le Investiture.

Alla manifestazione sarà presente l’autore che illustrerà il contenuto dei suoi libri e che sarà disponibile a rispondere alle domande dei presenti.

Questa è la locandina della manifestazione

Loc- Matilde Golin

La manifestazione costituirà anche l’occasione per rinnovare la tessera dìiscrizione all’Associazione o per iscriversi.

Saluti

Il Presidente

Giorgio Malaguti

Facciamo seguire una recensione da noi redatta sul libro ”L’ancella di San Pietro“.

Nonantola 4 settembre: una serata incontro con Paolo Golinelli

Matilde di Canossa: dal mito alla storia.

Nonantola, in omaggio alla Grancontessa nel IX centenario dalla sua morte, ospiterà il prof. Paolo Golinelli dell’Università di Verona, quale maggior esperto di studi matildici. L’Incontro con l’Autore, organizzato dal Centro Studi Storici Nonantolani e dall’Archivio Storico Abbaziale, si terrà presso la Sala Verde (g.c.) del Palazzo Abbaziale, venerdì 4 settembre alle ore 21. Nel corso della serata il prof. Golinelli presenterà due dei suoi più recenti volumi: “Breve storia di Matilde di Canossa” (ed. Mursia 2015) e “L’ancella di San Pietro” (ed. Jaca Book 2015). Numerose sono le pubblicazioni che questo studioso e ricercatore di Storia Medievale ha dato e continua a dare ai suoi lettori, ai quali offre anche un periodico aggiornamento attraverso newsletters e vari sono i Convegni nazionali ed internazionali ai quali ha partecipato. Si ricorda, fra gli altri, quello tenuto a Nonantola su “Monachesimo italiano dall’età longobarda all’età ottoniana (secc. VIII-X)” e, in tempi più recenti, il suo intervento su “L’origine dell’Abbazia di Orval” (Orval – Belgique 2011).

Il 2015 è stato, per il prof. Golinelli un anno particolarmente intenso, che lo ha visto presente alle varie conferenze e celebrazioni inerenti Matilde di Canossa: non è possibile dimenticare la sua  “lectio magistralis” tenuta a Bologna nel marzo u.s., né il suo intervento a Frassinoro il 25 luglio, giorno in cui Matilde morì, in quel lontano 1115: il mito della Grancontessa ebbe inizio proprio quel giorno. Così scrive il prof. Golinelli in Newsletter-13:  “. . . un giorno che ha rappresentato un momento di passaggio nella storia. Molti si sono esaltati nell’idea di Matilde unica donna a tener testa a papi e imperatori, vincitrice in battaglie, fedele al papa e all’idea della Riforma gregoriana. . . Da storico vorrei mettere in guardia dalle facili esaltazioni e anacronismi. Matilde di Canossa fu probabilmente l’ultima rappresentante (almeno in Italia) della vecchia aristocrazia feudale . . . e grande personaggio storico”.

Ed è proprio la storicizzazione del personaggio la tematica su cui si sviluppa “L’ancella di San Pietro”, un libro che “è frutto dell’integrazione, rielaborazione e dell’aggiornamento e completamento di studi svolti nel corso di una trentina d’anni”, come sottolinea l’autore stesso.

Una  lettura interessante è, indiscutibilmente, anche l’altra sua ultima pubblicazione “La breve storia di Matilde di Canossa”, ma “L’ancella di San Pietro”, strutturata in dodici capitoli, quasi brevi monografie, offre al lettore una sintesi storica che, in un’analisi trasversale di eventi e personaggi lo aiuta ad inserire Matilde nel suo reale contesto storico di donna politicamente impegnata ed amante della cultura. Viene ben evidenziata anche la figura di sua madre, Beatrice di Canossa-Lorena, che ebbe un ruolo rilevante nella formazione politica della figlia e lei stessa donna dall’ideologia filopapale e vicina al movimento cluniacense ed a quello casadeano. Il monastero di Frassinoro, da lei voluto, era infatti legato alla Chaise Dieu di San Roberto  Turlande, alla ricerca di una sempre maggiore spiritualità. Analoga fu l’impostazione di Matilde che, non solo continuò la tradizione familiare nell’edificare monasteri cluniacensi, fra cui quello di Orval, ancora tutto da studiare attentamente, ma anche per il suo avvicinamento all’ideologia casadeana. Monaci della Chaise Dieu vennero da lei voluti nel monastero di San Sisto a Piacenza, in sostituzione delle monache, allontanate per i loro atteggiamenti non consoni alla vita religiosa. Golinelli apre, con questo, un interessante percorso di ricerca sul monachesimo femminile nel Nord Italia nei secc. XI-XII. Molti altri sono i momenti di riflessione e di chiarimento che questo libro presenta: il rapporto Riforma gregoriana–Cluny, l’origine della mitizzazione di Matilde nell’età della Controriforma, i problemi legati all’eredità matildica. Con particolare riferimento a quest’ultimo punto, l’Atto di donazione dei suoi beni alla Chiesa, datato1102, è oggetto di attenta analisi da parte del prof. Golinelli, in riferimento alla sua autenticità, ma certo è che quelli che erano stati feudi matildici dotati di “grande ricchezza istituzionale e culturale”, furono la base dello Stato Pontificio. Era, poi, questo il desiderio della Grancontessa e c’è da chiedersi se è vero che “fu vinta dalla storia”. E pagina dopo pagina, Matilde, ancella di San Pietro, come l’aveva definita Gregorio VII in una sua lettera, esce dal mito ed entra nella storia, in tutta la sua grandezza, lei, la “la piccola sovrana” che, come sottolinea Golinelli “fu il principale punto di riferimento, come attrice e protagonista, almeno dell’ultimo quarto del secolo XI, della storia del suo tempo in Italia”.

Emanuela Marinelli

 

 

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