SEMBRAVA IL TRENO ANCH’ESSO UN MITO DI PROGRESSO
La Marianèna: storia della ferrovia Ferrara – Modena
A cura di Ombretta Piccinini, Ivano Ansaloni, Gian Luigi Casalgrandi.
Presentazione di Giorgio Malaguti
Con questa pubblicazione intendiamo documentare e ricordare, a cent’anni dalla sua inaugurazione, la storia del tratto della linea ferroviaria Modena-San Matteo della Decima di San Giovanni in Persiceto, che completò il tracciato Modena-Ferrara.
Il viaggio inaugurale riservato alle autorità ferraresi e modenesi partì dalla stazione di Modena l’11 agosto 1916 con destinazione Cento dove all’interno della stazione vennero tenuti i discorsi celebrativi ed allestito un rinfresco. Il 16 agosto 1916 venne effettuata la prima corsa e l’esercizio fu sospeso definitivamente, quarant’anni dopo, il 20 luglio 1956.
Nel 2016 sono ricorsi perciò i cento anni dell’entrata in servizio di questa linea ferroviaria ed i 65 anni della sua sospensione. Alla sua chiusura uno studente di San Matteo della Decima dedicò al trenino soprannominato benevolmente La Marianèna un breve epitaffio: «Povera Mariannina, ha avuto una nascita travagliata, una vita tormentata ed è morta pur giovane». Martedì 16 agosto 2016, nella Sala Verde del Palazzo Abbaziale di Nonantola, è stato organizzato un primo pubblico incontro su questa ricorrenza dal titolo La Marianèna: il primo viaggio cent’anni fa!. Nonostante il periodo feriale la sala era gremita di pubblico che ha evidenziato l’interessamento e l’affetto per questo trenino che collegava Nonantola a Modena.
I curatori di questo volume Ombretta Piccinini, Ivano Ansaloni e Gian Luigi Casalgrandi hanno ricercato documenti originali ed inediti da archivi pubblici e privati, da periodici e ritrovato fotografie d’epoca non conosciute per ripercorrere le vicende storiche della linea ferroviaria Modena-San Matteo della Decima. Ad esempio il contributo di Casalgrandi ha raccolto una serie di testimonianze e documentato con le sue recenti fotografie lo stato attuale dei caselli nel tratto Modena-Crevalcore e l’arrivo il 27 gennaio 2017 dell’originale locomotiva a vapore presso il Museo dell’ex ferrovia Ferrara-Modena, Casello 33, tra Ravarino e Crevalcore, creato dall’appassionata signora Marisa Reggiani.
Questo libro non è solo un’operazione nostalgia, un amarcord per coloro che hanno vissuto questo pezzo di storia ma anche il volere raccontare, con testi ed immagini, in uno scritto che permane alle giovani generazioni un pezzo della nostra recente storia locale che determinò lo sviluppo economico-sociale prima che venga definitivamente dimenticato. Tanti i paesi attraversati dalla linea ferroviaria Ferrara-Modena, solo per citare quelli più vicini ricordiamo Decima, Crevalcore, Ravarino e Nonantola. La rilevanza che fu data alla Marianèna è documentata banalmente anche dalle numerose cartoline illustrate delle stazioni ferroviarie che attraversava.
Il treno un mito di progresso, come canta Francesco Guccini nella sua canzone La locomotiva e che abbiamo utilizzato come titolo di questa pubblicazione, non solo agli inizi del Novecento era sinonimo di progresso. L’importanza di questa linea ferroviaria, che oggigiorno potrebbe essere considerata come una linea metropolitana di superficie perché collegava i diversi paesi della pianura e le numerose frazioni con le fermate a chiamata, è testimoniata in quarant’anni di attività dall’intenso utilizzo fatto da operai e studenti e dalla notevole quantità di merci trasportate.
Anche oggi, nei primi anni del secondo millennio una linea ferroviaria che unisse Ferrara a Modena sarebbe una valida alternativa al traffico automobilistico ed al trasporto su gomma che intasano le nostre strade e sono causa di tanto inquinamento. In alcuni orari della giornata, per raggiungere Modena da Nonantola, per percorrere cioè 10 km, servono oltre 40 minuti. Se fosse ancora attiva la ferrovia in meno di metà tempo potremmo arrivare a Modena senza doverci sobbarcare questa sofferenza. Inoltre come sottolinea Ivano Ansaloni non fu previsto neppure un suo utilizzo alternativo perché «l’alienazione dei terreni, avvenuta nel 1977, non consente di poter realizzare un percorso pedonale-ciclabile, come ad esempio tra Nonantola e Modena, così come è avvenuto sul percorso della ferrovia Modena-Vignola oggi utilizzato come pista ciclabile».
Un importante contributo a questa ricerca ci è stato fornito dal signor Floriano Govoni dell’Associazione Marefosca di San Matteo della Decima e del Museo dell’ex ferrovia Ferrara-Modena, Casello 33, animato dalla signora Marisa Reggiani con cui il Centro Studi Storici Nonantolani collabora da ormai tre anni per la raccolta di materiale, testimonianze e documenti. Li ringraziamo per la collaborazione e disponibilità a fornirci la loro documentazione.
A conclusione di queste sintetiche note un sentito e sincero ringraziamento al dott. Piero Guerzoni delle Edizioni il Fiorino di Modena che tanto si è speso per l’uscita del volume.
Il Testo
INDICE
Giorgio Malaguti: Presentazione
Ombretta Piccinini: La ferrovia Modena-Decima in territorio Modenese
Ivano Ansaloni: I cento anni della ferrovia Modena-Ferrara tra storia e ricordi
Floriano Govoni: La Mariannina. Le ferrovie che congiunsero Ferrara, Modena e Persiceto
Gian Luigi Casalgrandi: La Marianèna: testimonianze e ricordi
Loretta Zoboli: 10 settembre 1914: incidente mortale durante la costruzione del ponte della ferrovia Ferrara-Modena a Navicello
Ermanno Bruni: La Marianèna che vien da la campagna
Caratteristiche
Ed. IL FIORINO – Modena
Formato: 17×24
Pagine: 88
ISBN: 9788864623337
Anno: 2017
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