Autori: Giorgio Fava, Margherita Clavarino
TITOLO: A ricordo del IV centenario della traslazione della Imago B. Mariae Virginis ad Monseratum nella chiesa parrocchiale di Stuffione 1623 – 2023
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PRESENTAZIONE
Non una semplice rievocazione della traslazione del 1623, e nemmeno solo un accuratissimo studio storico-artistico; non una mera ricerca negli archivi parrocchiali, e neppure una rassegna – per quanto ricca – di immagini relative al culto mariano. Il volume che il lettore ha tra le mani è certamente una memoria e uno studio meticoloso, il frutto di attente e pazienti ricerche e un interessante catalogo iconografico sulla Vergine… ma è molto di più. Direi che è la testimonianza di un grande amore a Maria, del resto confessato dall’autore principale, Giorgio Fava, nella pagina conclusiva: e come tale, mantenendo intatta la scientificità, l’opera assume un valore aggiunto, diventando una sorta di omaggio di un figlio alla Madre. Sono grato personalmente a lui e alla dottoressa Margherita Clavarino, oltre che naturalmente al parroco don Mattia Maciolek e agli altri collaboratori, per questo libro prezioso.
L’ho voluto esaminare con attenzione prima di scrivere queste righe, per immergermi, almeno come lettore, nel clima della devozione all’immagine di Maria venerata a Stuffione, i cui moduli iconografici si ispirano a quelli, largamente diffusi in Europa, della Vergine di Montserrat.
Mi ha colpito non solo la storia della “carta miracolosa”, ma anche e soprattutto la vita di intere generazioni di fedeli che si è, per così dire, intrisa in quella stampa; il cui valore non è dato dalla fattura artistica, di per sé modesta, ma dalle speranze, dalle sofferenze, dal lavoro e dalle preghiere che vi si sono depositati. Come il valore di un dono non è dato tanto dal prezzo commerciale, quanto dall’affetto che in quel regalo è simboleggiato – vale più una rosa donata per amore che un anello d’oro regalato per convenienza – così il valore principale dell’immagine della Madonna di Stuffione è nell’intreccio plurisecolare di quella carta con la devozione dei cristiani, ampiamente documentata in queste pagine. La Madre è capace ancora oggi di radunare i suoi figli, compresi quelli che non sono soliti calcare i pavimenti delle chiese: perché ciascun essere umano, quando entra sinceramente in se stesso, perché attraversa una sofferenza o perché deve compiere una scelta importante, sente il bisogno di un grembo accogliente. E per chi sa di essere fratello di Gesù, nessun grembo è così accogliente come quello della Vergine di Nazareth.
S.E. mons. Erio Castellucci
Arcivescovo-Abate di Modena-Nonantola
PREMESSA
Con grande gioia come Abate di Montserrat, insieme a tutta la nostra comunità benedettina, mi unisco alla pubblicazione di questo studio storico della venerata Imago B. Marie Virginis ad Monseratum, la xilografia conosciuta tra di voi come la Madonna delle Grazie di Stuffione. Gli autori Giorgio Fava e Margherita Clavarino hanno approfondito la storia sia dell’immagine che della sua devozione popolare, in occasione del iv Centenario della traslazione dell’immagine nella chiesa di Stuffione.
Dietro tutti i nomi che la pietà popolare attribuisce alla Santa Madre di Dio, sta LEI, la madre di Gesù Cristo, il Signore, la nostra principale mediatrice davanti a LUI. Le immagini fisiche ci sono necessarie, ci aiutano: dobbiamo amarle, venerarle, conoscerle e studiarle.
Montserrat ritiene una delle sue più preziose grazie ricevute da Dio nella lunga storia del suo santuario aver diffuso la presenza di Santa Maria sulla Terra, portandola in tanti posti del mondo. Dall’America, dove arrivò come prima invocazione mariana, all’Asia la nostra Moreneta e i suoi simboli, la montagna e la sega, sono presenti anche in tante nazioni storicamente a noi collegate. Con la Madonna, anche una piccola presenza della tradizione e della devozione del nostro santuario arriva al mondo. Questa continuità non può separarsi dal fatto che noi monaci benedettini siamo stati i custodi dell’immagine della Madonna di Montserrat e, con il nostro voto di stabilità in monastero, rimaniamo fedeli a questa grazia di Dio.
E così come è proprio dei monasteri accogliere tutti come il Cristo, i santuari sono sempre stati conclusione di pellegrinaggi dove i fedeli hanno trovato accoglienza.
Sono sicuro che l’origine della devozione alla Madonna unisce Montserrat e Stuffione, ma desidererei ancora che la cristianissima virtù dell’accoglienza fosse una più grande e vera realtà per tutti coloro che verranno a pregare nei nostri santuari “fratelli”: tutti possano trovare la pace, l’amore di Dio, la grazia di cui Santa Maria fu piena.
Che la Stella Splendens, come i pellegrini chiamavano la Madonna nei loro canti medievali a Montserrat, illumini i nostri percorsi nella vita e nella fede.
Rev.mo Padre Manel Gasch Hurios
Abate di Montserrat
PREFAZIONE
Il Santuario della Madonna delle Grazie è un monumento importantissimo, situato al centro del piccolo paese di Stuffione. È bello scorgere questa grande e alta chiesa che, con il suo campanile, già da lontano indica la sua presenza al passante; inoltre, come edificio più alto del paese, ci fa subito pensare che la Madonna dal suo Santuario guarda, protegge, si prende cura e intercede per tutti gli abitanti di Stuffione. Possiamo dire che nel tempo, questo Santuario è diventato l’anima della comunità stuffionese. È impossibile pensare a Stuffione senza pensare anche al Santuario; per questo siamo molto felici che finalmente, dopo tanti anni di forzata chiusura post sisma, possa essere riaperto. Sono stati anni veramente lunghi, caratterizzati da grande nostalgia nel cuore delle persone e desiderio di poter nuovamente pregare nel Santuario tanto amato. La chiesa, dopo i lavori di consolidamento e restauro, è tornata ad essere davvero stupenda, una bellissima opera: di questo siamo davvero felici ed orgogliosi.
Questa riapertura cade anche in un anno molto importante per la nostra comunità: il quarto centenario della traslazione dell’immagine della Madonna dalla Colonna alla Chiesa parrocchiale di Stuffione. Questo ci ricorda ancora di più come il popolo di Stuffione da secoli sia legato alla Madonna di Monserrato. La fede dei nostri predecessori, il loro impegno, la cura con la quale hanno gestito la chiesa e le tradizioni mariane tramandate, ci spingono a ripensare la nostra fede oggi, a riflettere su quale significato abbiano la Madonna e il santuario nella nostra vita e nella nostra comunità parrocchiale.
Siamo contenti di poter rientrare nella nostra chiesa ed apprezziamo tantissimo anche queste grandi feste in occasione dell’anniversario; pensiamo tuttavia che queste circostanze pongono davanti alla nostra comunità un nuovo obiettivo, perché sappiamo che la vera comunità non sono i monumenti, ma le persone che vivono e professano insieme la loro fede. Di qui il nostro impegno per creare una comunità viva intorno a questo nostro Santuario, proponendo iniziative che permettano di rafforzare la nostra fede e di aiutare le persone in ricerca di Dio a scoprire la bellezza della fede.
La presenza dell’immagine miracolosa della Madonna nel nostro Santuario, ci fa sentire graziati ed è un grande onore perché non tutti hanno la possibilità di avere un segno cosi visibile della grazia di Dio.
Grazie a chi, con il suo grande impegno, la disponibilità, il profondo studio e la ricerca storica ha preparato questo libro che ci permette di approfondire la storia della presenza della Madonna nella nostra comunità. È un lavoro veramente prezioso per la comunità parrocchiale, ma anche per il futuro perché questa pubblicazione è una bella testimonianza della fede popolare vissuta in questo luogo miracoloso e della ricchezza che il popolo stuffionese ha trovato in questa piccola immagine. Ci auguriamo che questo libro possa diventare per i lettori un’ispirazione a iniziare un cammino di fede personale e di avvicinamento alla Madonna.
Che la Beata Vergine delle Grazie ci protegga e ci accompagni sempre a incontrare suo Figlio, Gesù Cristo.
Don Maciej Maciolek
Parroco di Stuffione e Ravarino
Il Testo
SOMMARIO
Presentazione
S.E. Mons. Erio Castellucci
Arcivescovo-Abate di Modena-Nonantola
Premessa
Rev.mo Padre Manel Gasch Hurios
Abate di Montserrat
Prefazione
Don Maciej Maciołek
Parroco di Stuffione e Ravarino
PARTE PRIMA
Margherita Clavarino
La Madonna delle Grazie di Stuffione
1. L’originale e la sua influenza
2. L’oggetto stampato
3. L’arrivo della stampa
4. Origini del culto
5. Espansione del culto
6. Stampe della prima età moderna in contesti devozionali
7. Copie come prototipi
Appendice
PARTE SECONDA
Giorgio Fava
Le celebrazioni centenarie nel passato
1. Ricordi e testimonianze dei centenari del 1723 e del 1823
2. Il terzo centenario del 1923. La cronaca e le testimonianze
3. Addendum: la visita dell’Abate di Montserrat nel 2003
PARTE TERZA
Giorgio Fava
Iconografia della B.V. delle Grazie di Stuffione
4. La B.V. delle Grazie di Stuffione nei santini, nelle stampe, nelle maioliche e negli oggetti
PARTE QUARTA
Giorgio Fava
Il restauro della xilografia della B.V. delle Grazie di Stuffione
5. Iter e relazione finale del restauro conservativo
Postfazione
Un paesaggio Mariano. Immagini, santuari e oratori di paese. Il santuario di Stuffione e l’immagine della Beata Vergine delle Grazie di Monserrat
Don Riccardo Fangarezzi
Direttore Archivio Abbaziale di Nonantola
Alla fine di tutto
Giorgio Fava
Abbreviazioni e Bibliografia
Caratteristiche
Collana Centro Studi Storici Nonantolani: “Biblioteca 82”
Editori: Archivio Abbaziale – Nonantola, Centro Studi Storici Nonantolani, Collana Il Fiorino – Celloni Editore
Anno: 2023
Pagine: 191
Isbn: 9 788873872887
Formato: 17,2 x 24,2 –
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