Riprendiamo la pubblicazione di articoli riguardanti manifestazioni della nostra associazione relativa alle presentazioni di libri del nostro Catalogo o di terzi. Negli articoli riprendiamo le locandine relative ai diversi eventi del 2018 corredandole con una breve descrizione della manifestazione cui si riferiscono. (N.B. cliccando/tappando sulla immagine della locandina se ne può vedere il suo ingrandimento, ma per avere maggiori informazioni sulla pubblicazione, qualora sia presente nel nostro catalogo, occorre cliccare/tappare sulla dicitura “Libro a catalogo”).
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20 Luglio 2018 – Mosaico Nonantolano
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La nostra Associazione ha colto l’invito del Comune di Nonantola a partecipare alla tradizionale Fiera di Luglio; l’ha fatto con un proprio stand e con la presentazione di una nuova pubblicazione sul lavoro contadino. Il libro “Mosaico Nonantolano” è stato presentato da l’ex sindaco di Nonantola Valter Reggiani, presenti gli autori Ansaloni Dino e Luciano Montanari, in occasione dell’Anteprima della Manifestazione fieristica nella meravigliosa cornice della Piazzetta del Pozzo.
Nel libro gli autori attraverso episodi di storia vissuta percorrono cinquant’anni di grandi cambiamenti nazionali, nella società e nelle strutture che hanno costituto una rivoluzione delle nostre abitudini con una nuova dimensione della nostra vita: la partecipazione alla politica, le lotte fra mezzadri e proprietari terrieri, l’abbandono dei poderi da parte dei figli dei contadini, una nuova realtà industriale, gli scontri nelle fabbriche e le discriminazioni politiche, l’apertura a tutti di scuole di ogni ordine e grado, la nascita di nuovi quartieri con l’estensione dei centri abitati che hanno ampliato in breve i confini fermi da secoli, le nuove abitazioni dotate di servizi inimmaginabili solo qualche lustro prima, l’insediamento di villaggi artigiani nelle immediate periferie cittadine con la repentina crescita delle loro botteghe trasformate in industria e le nuove fabbriche costruite proprio in quei poderi abbandonati dai padri.
E poi dopo aver descritto i decenni successivi con l’arrivo del benessere, con le auto come beni indispensabili alla famiglia, le autostrade, l’opulenza con lo sfrenato consumismo, la scomparsa dello stesso artigianato per il rifiuto dei figli di proseguire il lavoro inventato dai genitori . . . . hanno voluto ricordare la perduta civiltà contadina con la realizzazione in scala ridotta di veri gioiellini d’arte che costituivano il patrimonio di quella civiltà: ambienti e strumenti di lavoro ormai perduti se non nella memoria dei più anziani.
Nello stand allestito nell’androne del Palazzo Municipale e molto visitato nei giorni della Fiera erano esposti parte di questi strumenti e parte della vasta produzione di libri sulla Storia del nostro Territorio nei trentuno anni della attività della nostra Associazione.
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5 Ottobre 2018 – Ricordando il prof. B. Andreolli
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RICORDANDO IL PROFESSOR BRUNO ANDREOLLI
Si è spento il 3 settembre nella sua abitazione di Mirandola, Bruno Andreolli, 65 anni già docente universitario di storia medievale presso l’Università degli Studi di Bologna e autore di numerose pubblicazioni storiche, volumi e romanzi. Andreolli è stato, dal 1995 al 1999, assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione del Comune di Mirandola, nonché membro del comitato scientifico del Centro internazionale di cultura “Giovanni Pico della Mirandola”, dalla nascita di questo istituto, nel1993, a oggi.
«A nome mio personale e di tutta la città – ha detto il sindaco di Mirandola Maino Benatti – voglio esprimere alla famiglia le più sentite condoglianze per la scomparsa del professor Bruno Andreolli, docente universitario e illustre storico che tanto ha fatto per Mirandola. Ricordo il suo impegno politico come assessore, la sua presenza nel comitato scientifico del Centro Pico e le sue appassionate ricerche storiche che lo hanno reso un insostituibile punto di riferimento per tutti gli studiosi della nostra città. Per anni ha collaborato con l’Amministrazione comunale fornendo un prezioso contributo in tante manifestazioni culturali cittadine. Ci mancherà». Andreolli lascia la moglie Annamaria Ragazzi, già docente di lettere del “Galilei” di Mirandola, molto conosciuta per il suo impegno nel volontariato cittadino.
Bruno Andreolli, trentino di nascita ma fortemente mirandolese di adozione, era nato nel 1949. Laureatosi in lettere moderne, storia medievale, ha percorso rapidamente tutta la carriera universitaria, fino a divenire professore ordinario di materie di ambito medievistico all’Università degli studi di Bologna, presso le Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali e di Lettere e Filosofia. Allievo di uno dei massimi studiosi di storia medievale, Vito Fumagalli, è stato autore di rilevanti saggi storici, fra cui ricordiamo “Uomini nel Medioevo. Studi sulla società lucchese dei secoli VIII-XI” e “Contadini su terre di signori. Studi sulla contrattualistica agraria dell’Italia medievale”.
Andreolli poi si è dedicato anche alla narrativa, firmando due deliziosi romanzi brevi, intitolati “La sequenza” e “Lo scrigno delle sequenze”, ambientati nel suo amato e studiato medioevo. Grande è stata la sua passione per la storia mirandolese, di cui è stato puntuale e competente studioso. A tal proposito ricordiamo volumi come “Le cacce dei Pico : pratiche venatorie, paesaggio e società a Mirandola tra Medioevo ed età moderna” e “Signori e contadini nelle terre dei Pico: potere e società rurale a Mirandola tra Medioevo ed età moderna”; ma certamente molto numerosi ed importanti sono i contributi che ha saputo fornire in convegni e in curatele di opere in materia di memorie cittadine.
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6 Ottobre 2018 – Don Giovanni Guicciardi
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Nel pomeriggio di Sabato 6 Ottobre è stato presentato nella Sala Verde del Palazzo Abbaziale, presente l’autore Claudio Ruggerini, il libro sulla vita di Don Giovanni Guicciardi.
L’intento dell’autore, per sua esplicita ammissione, è quello di far emergere con la ricerca un’immagine a tutto tondo di don Giovanni Guicciardi, prevosto della parrocchia di Mocogno nel territorio del Frignano, fino alla conclusione della Seconda guerra mondiale. Il rischio di concentrare quasi esclusivamente l’attenzione sul tragico epilogo della sua esistenza, poteva far dimenticare che la piena comprensione del suo operato sta negli anni di intensa attività pastorale che l’hanno preceduto.
In anni difficili, burrascosi e complessi don Giovanni appare, soprattutto negli anni terribili della guerra, un padre al pieno servizio della sua parrocchia, pronto a ogni chiamata. Da sottolineare, in particolare, la sua volontà, il suo sforzo e il suo impegno a stimolare il superamento delle divisioni tra i suoi parrocchiani (in particolare tra gli abitanti di Mocogno e quelli di Lama che rivendicavano una loro autonomia parrocchiale) e il tentativo di renderli partecipi delle decisioni nella vita della comunità (le commissioni, promosse dal parroco, prima di assumere decisioni importanti per la parrocchia, che anticipavano i Consigli pastorali voluti dal Concilio Vaticano II). È in questa luce che va letto, accolto e apprezzato l’opera dell’autore: il libro permette di scoprire le sue doti pastorali, la sua umanità, il suo spirito di sacrificio e di dedizione che rendono comprensibile il suo atteggiamento finanche di fronte al tradimento e alla estrema violenza.
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26 Ottobre 2018 – L’Abbazia di Roffeno
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Luciano Montanari del Centro Studi Storici Nonantolani ha presentato la serata ed Il Gruppo di studi bolognese “Nuêter” che si interessa da molti anni dei monasteri della montagna fra Bologna, Modena e Pistoia e che, dopo la pubblicazione nel 2006 degli atti del convegno “Monasteri d’Appennino”, ha sostenuto le ricerche storiche sui loro possedimenti e sulle controversie fra monasteri e pievi, ricerche che si sono moltiplicate estendendosi ai numerosissimi ospitali da loro dipendenti.
Queste iniziative hanno mostrato poi un interesse specifico per l’Abbazia di Santa Lucia di Roffeno dopo che la famiglia senatoriale bolognese Tolon-Sampieri ha donato alla biblioteca comunale dell’Archiginnasio di Bologna il proprio patrimonio originale di “buste, registri, volumi e tanto altro” contenuti in ben 200 metri di scaffalatura. All’interno di questo grande complesso di carte si trova un fondo di documenti relativi all’Abbazia di Santa Lucia di Roffeno del periodo 1060 – 1712, pervenuti e raccolti dalla famiglia che dal 1506 ne fu commendataria e non accessibili prima.
I relatori presenti hanno esposto un ampio quadro dei risultati delle ricerche inseriti nel volume a cui loro stessi hanno collaborato, ed hanno parlato in particolare:
- di Santa Lucia di Roffeno, un monastero che nei secoli XI-XIV fu alle dipendenze dei monaci nonantolani,
- del fondo documentario dell’Abbazia di Santa Lucia nell’archivio Talon Sampieri,
- della cultura artistica riscontrabile nella sua cripta,
- dei manoscritti con notazione musicale nonantolana in essa ritrovati,
- della Piccola Cassia, il percorso storico su cui sorgeva Santa Lucia di Roffeno,
- della fondazione di una colonia agricola ad Altedo nel quadro della politica demografica del Comune di “Popolo” bolognese,
ricerche riportate integralmente nel volume.
La serata è stata aperta da una introduzione del canonico Don Riccardo Fangarezzi, anch’essa riportata nel volume, sulle relazioni che di norma valevano nelle congregazioni monasteriali, delle loro organizzazioni interne e specificatamente quelle allora vigenti fra il monastero nonantolano e l’Abbazia di Roffeno.
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9 Dicembre 2018 – Maria Beatrice d’Este
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Domenica 9 Dicembre , nel 300-esimo anniversario della morte, il nostro Maurizio Traversi ha presentato l’Associazione Terra ed Identità, peraltro più che nota per la sua collaborazione con la nostra Associazione, ha presentato il libro su Maria Beatrice d’Este, l’unica italiana sul Trono d’Inghilterra spodestata, purtroppo, per la sua fede.
“Intrighi, congiure, tradimenti sono di casa nelle corti regali. Niente di questo campionario di nefandezze manca alla corte inglese del XVII secolo dove Maria Beatrice d’Este diventa regina. Lei che sognava armonia, pace e amore è costretta a toccare il male e a subire umiliazioni inimmaginabili a causa della sua fede cattolica fino a dover fuggire da un paese ostile nascondendo in un fagotto il figlio neonato. La sua fede incrollabile la sosterrà fino alla fine di una vita segnata da dolori e privazioni.
In questo libro apprendiamo che nemmeno i Re e le Regine possono determinare le loro vite. Anche chi ha ruoli di umano dominio e in apparenza è padrone della vita sua e di altri , deve sottostare ad eventi inesorabili e alle umane passioni. L’apparente lucicchio si trasforma in un buio tenebroso. Sic transit gloria mundi ! “
Il Can. Don Riccardo Fangarezzi e la dott.ssa Elena Bianchini Braglia hanno illustrato la figura di Beatrice nel contesto di quei tempi.
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14 Dicembre 2018 – Nonantola in età Carolingia
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L’appuntamento di Venerdì 14 presso la Sala Verde del Palazzo Abbaziale ha visto la presentazione degli atti relativi all’interessante convegno svoltosi nella stessa sede nell’Ottobre del 2014.
Gli enti che hanno organizzato quel Convegno e curato la pubblicazione sono:
- il Comune di Nonantola,
- la Deputazione di Storia Patria delle antiche provincie modenesi,
- la Fondazione Ora et Labora,
- il Centro Studi Storici Nonantolani.
In quell’occasione si sono celebrati i 1200 anni dalla morte dell’Imperatore del Sacro romano Impero, Carlo Magno (814-2014).
Il convegno era motivato dalla presenza di importanti testimonianze nell’Archivio Abbaziale di Nonantola, nell’Archivio di Stato e nella Biblioteca Capitolare di Modena: ben sette documenti da Lui emanati in favore dell’Abbazia di San Silvestro, del capitolo della Cattedrale modenese e da una delle più antiche miniature nel Codice delle Leggi Carolingie della Biblioteca Capitolare.
Il libro contiene diversi interessantissimi saggi fra cui quelli di:
- dott.ssa Patrizia Cremonini – “I vinti di re Carlo: famiglie di tradizione longobarda lungo l’antica fascia di confine tra Bizantini e Longobardi (secc. IX-XI);
- prof. Alessandro Barbero “Il mito di Carlo Magno dal medioevo ad oggi”;
- prof. Paolo Golinelli – “La tradizione imperiale a Nonantola tra il culto di San Silvestro e la falsa donazione di Costantino”,
- dott.ssa Gloria Serrazanetti – “Guidolino da Ferrara e il transunto dei diplomi imperiali dell’Abbazia di San Silvestro di Nonantola”. Di un oscuro frate minorita alla guida di un monastero benedettino.
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21 Dicembre 2018 – Passavano i Pretini in passeggiata
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Introdotta e presieduta dal Can. Alberto Zironi , arciprete e priore di Nonantola, nel Palazzo Abbaziale di Nonantola si è tenuta una serata dedicata alla presentazione del libro “Passavano i pretini in passeggiata – Quando c’era il Seminario a Nonantola”.
A testimonianza dei tempi passati si sono succeduti diversi oratori:
- S.E. Mons. Lino Pizzi, vescovo emerito di Forlì-Bertinoro,
- Mons. Nardo Masetti, ex rettore del Seminario,
- Can. Giuseppe Albicini, ex rettore del Seminario,
- Can. Riccardo Fangarezzi , direttore Archivio Abbaziale di Nonantola
- Prof. Gino Malaguti , membro del Direttivo del Centro Studi Storici Nonantolani.
La pubblicazione contiene un saggio storico del Direttore dell’Archivio Abbaziale Can. Riccardo Fangareggi sui rettori del Seminario del secolo scorso, le memorie degli ultimi due rettori, Can. Giuseppe Albicini e Mons. Nardo Masetti, accompagnate dai ricordi di alcuni ex alunni. Vi sono inoltre allegate numerose fotografie che illustrano la vita dei seminaristi con le aule di lezione e di studio, il cortile per i giochi di gruppo all’aperto, le gite scolastiche, la Cappella per le quotidiane preghiere.
Il Seminario è stato per decenni una istituzione che suppliva la carenza della scuola pubblica e che, in particolare, formava i giovani per la vocazione sacerdotale. Va quindi sottolineata la sua importanza non solo per il paese di Nonantola, ma per l’intera provincia modenese.